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Mese: Giugno 2014

La farfalla e er calabrone

Posted on 23 Giugno 201427 Maggio 2022 by admin

Un giorno ‘na farfalla spensierata
che svolazzava sola intorno a ‘n fiore
incontra ‘n calabrone de borgata
e je fa, dice, io nun ho avuto amore.
Er calabrone ch’era ‘n solitario
pe certe delusioni der passato
scrive ‘na storia nova sur diario
perché guardannola s’era innamorato.
Chi vola solo nun capisce gnente
nun sa che er volo vero è n’antra cosa
che più lontano vanno certamente
du innamorati fermi su ‘na rosa.

Er Girasole

Posted on 23 Giugno 2014 by admin

Un’ape dispettosa e impertinente
cor vizio de volà de fiore in fiore
un giorno pija de petto ‘n girasole
che stava in mezzo a ‘n campo a nun fa gnente.

Tra i fiori che conosco sei er più fesso –
je dice senza giri de parole –
te giri sempre intorno su te stesso
e tutto er giorno cori dietro ar sole.

Tu guardi er monno co la testa china,
rispose er girasole ‘n po’ scocciato,
te posi su la rosa e su la spina
ma er sole ‘n faccia nun l’hai mai guardato

Tra tutti quanti i fiori, invece io
so l’unico a potello guardà ‘n faccia
e se ciò freddo, sai che fa? M’abbraccia!
lo guardo dentro l’occhi e vedo dio.

Me ne vado

Posted on 23 Giugno 201429 Marzo 2021 by admin

Me ne vado da chi non ha tempo,
da chi non si ferma mai,
da chi è troppo impegnato per accorgersi che piango o che rido.
Me ne vado dai bla, bla, bla,
da chi dice bianco e poi fa nero,
da chi promette e non mantiene,
da chi parla senza dare un senso alle parole.
Me ne vado dalle mezze verità, dalle mezze bugie,
dalle mezze amicizie, dai mezzi amori, dalle mezze sofferenze.
Me ne vado da chi non parla e da chi parla troppo,
da chi dice mai, da chi dice sempre e da chi non dice niente.
Me ne vado da chi fa finta di capire,
da chi capisce troppo e da chi non capisce niente.
Me ne vado da chi non fa, da chi non può fare, da chi non sa fare e
da chi non farà mai.
Me ne vado da chi non sa rinunciare e da chi non sa scegliere.
Me ne vado dai ‘se potessi’, dai ‘come si fa’ e dai ‘vorrei ma non posso’.
Me ne vado dalle notti insonni, dai mal di pancia e dal respiro a metà.
Me ne vado dai no, dai ma, dai se e dai forse.
Me ne vado da chi ha bisogno di staccare e da chi non stacca mai.
Me ne vado da chi fa piangere e da chi non sa piangere, da chi non fa ridere e da chi non sa ridere.
Me ne vado da chi non c’è, da chi non può esserci e da chi non ci sarà mai.
Me ne vado dalla vita bevuta in fretta e da quella non bevuta.
Me ne vado da chi corre dietro al nulla e da chi non corre per niente.
Me ne vado dagli errori, dalle virtù, dalle colpe e dal ‘bravo ragazzo’.
Me ne vado da chi rifiuta un regalo, una carezza o un abbraccio.
Me ne vado dagli spacciatori di felicità, dai non sono così, dai non farò mai.
Me ne vado dai falsi sogni, dalle false speranze e dalle false ambizioni.
Me ne vado dal passato che ferisce e dal futuro che preoccupa.
Me ne vado, ma resto.
Resto per chi si ferma, mi guarda dentro e dice ‘stai piangendo’ o ‘stai ridendo’.
Resto per chi è di parola, per chi dice bianco e fa bianco, per chi fa di tutto per mantenere una promessa.
Resto per chi conosce il senso delle parole e le usa come fiori e non come armi.
Resto per gli amici interi, gli amori interi, le verità intere, le gioie e le sofferenze intere.
Resto per chi sa dire le parole giuste al momento giusto, per chi fa la cosa giusta al momento giusto.
Resto per chi capisce, per chi dice posso, faccio e voglio.
Resto per i si, per i sì e per i sì.
Resto per chi sceglie e rinuncia.
Resto per chi mi fa ridere e per chi piange quando piango.
Resto per chi commette degli errori, per chi riconosce le proprie colpe e per chi pensa di essere un cattivo ragazzo.
Resto per chi beve la vita con me a piccoli sorsi o tutta d’un fiato.
Resto per chi cammina col mio stesso passo, e se sta correndo troppo, si ferma e mi aspetta.
Resto per chi mi chiama solo per dirmi “Come stai?”.
Resto per chi si ferma per strada ad abbracciarmi.
Resto per chi si sveglia la notte ad annusare l’odore della pioggia.
Resto per chi mi regala un attimo di felicità, per chi non ha ambizioni se non quella di vivere.
Resto per chi, quando ha bisogno di staccare, mi dice “Stacchiamo?”
Resto per un passato da cullare e un futuro da scoprire.

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